New York, 30 aprile 1953
Cara, cara Bette, prima di partire Voglio scriverti, senza aspettare il mio arrivo a Roma – ho voluto scrivervi l’ultima sera del mio soggiorno a New York per avere più tempo per restare con voi – non vi dimenticherò mai – non dimenticherò mai il nostro incontro, non dimenticherò mai il Vostro viso – lo porterò con me in Italia – non so perchè sono uscita da casa vostra emozionata e sbalordita – l’emozione di starvi davanti voi viva davanti a me viva, dopo avervi tante tante volte ammirata, divorata sullo schermo – sbalordita dalle vostre interpretazioni sbalordita perchè di colpo mi sono trovata nello stesso tempo in camera vostra, davanti a una bambina – giuro l’impressione che ne ho ricevuta è stata grandissima – una donna piena di vita, con tanto dentro, tanto calore tanto giovanile interesse per tutto – avete ancora tanto da dire con la vostra arte – ma tanto di tanto grande ancora. Io ero davanti a voi senza parole.
Vi ricordate? Vi guardavo vi ascoltavo parlare, ero diventata come un agnello ero ipnotizzata. Cara cara grande Bette – siete così umana così tremendamente umana e io mi sento molto vicina a Voi mi sento molto simile a voi, come donna. Come artista voi sapete cosa siete per me.
Difendete sempre la vostra arte – difendete sempre la vostra libertà artistica contro tutto e tutti. Solo così si è se stessi e nel Vostro caso, solo così si è una grande attrice. Vi abbraccio, vi abbraccio con infinita emozione e devozione non vi dimenticherò mai.
Anna
Una lettera in Italiano scritta “di pugno”, forse “di getto” e probabilmente anche all’ultimo momento, ma Anna non vuole ripartire per l’Italia senza aver mandato un messaggio all’amica da poco conosciuta.
Durante il suo primo soggiorno negli USA Anna aveva richiesto più volte di poter incontrare Bette Davis di cui era stata da sempre una grande ammiratrice. Bette, in quel periodo, era ricoverata in una clinica e da buon grado si mostrò entusiasta di vedere la Magnani di cui tanto aveva sentito parlare.
Di lei la Davis aveva detto in un’intervista: “La Magnani è la più grande attrice che abbia mai visto”. Per quanto ovvio, le sue parole avevano fatto il giro di tutti i giornali.
La Magnani veniva paragonata solamente alla grande Greta Garbo. Anna aveva una grande considerazione per i ruoli interpretati da Bette che all’epoca vantava già una diecina di Nomination e due Oscar. Aveva interpretato parti importanti in film come Dangerous e Jezebel, ed era esplosa nel 1950 in All About Eve con Anne Baxter e Marilyn Monroe.
Anna era una sua fan e, come tutti, la ricordava con la sigaretta tra le labbra con la lunga treccia di cenere, più consona alle interpretazioni di Humphrey Bogart.
Erano coetanee e si capivano al volo; Bette era nata il 5 aprile del 1908 ed Anna il 7 marzo dello stesso anno. Bette aveva appena girato nel 1952 il film The Star per il quale aveva ricevuto un’ennesima Nomination al’Oscar.
Un’ora di conversazione volò in un attimo, con la Murray che faceva da interprete. La Davis poneva questioni sul cinema italiano, voleva sapere sulla nostra cinematografia che era in ottima considerazione, faceva domande sulla carriera e sulle interpretazioni della sua ospite.
Criticava il cinema americano perchè privo della spontaneità e del realismo, della libertà artistica che invece riconosceva al cinema italiano. Bette aveva confidato ad Anna che, dopo aver visto il suo film Roma Città Aperta, aveva pianto per mezz’ora e che anche lei avrebbe voluto interpretare lo stesso film.
Anna era a suo agio, si sentiva onorata di stare alla presenza di una grande attrice, molte cose le accomunavano.
Nacque una sincera amicizia che durerà tutta la vita. Le due attrici mantennero contatti telefonici, a volte per scambiare due parole o più spesso per chiacchierate chilometriche.
tratto da “Anna Magnani – La mia corrispondenza americana”
di Cristina e Luigi Vaccarella