Taormina, 25 luglio
Anna Magnani è arrivata stamane in treno insieme con lo scrittore americano Tennessee Williams, l’autore della vicenda di “La rosa tatuata” che rappresentò per la nostra attrice uno dei fondamentali punti d’incontro con la cinematografìa americana.
Williams avrebbe voluto raggiungere da Roma la Sicilia in aereo, ma l’attrice non ha piacere di volare.
«Quando sono sull’apparecchio», dice, «provo il naturale godimento di tutti. Ma il pensiero di dovermi imbarcare l’indomani su un aereo mi cagiona l’insonnia. E l’andata all’aeroporto e tutte le operazioni che precedono il decollo mi agitano tanto da farmi preferire il treno».
Ma anche in vagone-letto la Magnani non dorme, e stamane sulla deliziosa spiaggia di Mazzarò aveva gli occhi cerchiati dall’insonnia e malgrado la delizia del luogo, dopo un breve bagno in compagnia del suo ospite americano, è salita da sola al San Domenico per riposarsi.
L’aspettava stasera la proiezione a Messina, come penultimo film della Rassegna cinematografica internazionale, della sua ultima Interpretazione come protagonista di “Selvaggio è il vento“, diretto da George Cukor, che la pone accanto ad Anthony Franciosa e Anthony Quinn.
La drammatica vicenda del lavoro narra la storia di un coltivatore del Sud che fa venire dall’Italia la sorella della moglie morta per farne la sua sposa e cercare con lei la dimenticanza dell’atroce scomparsa. Ma nella nuova moglie egli non vede che il ricordo della prima.
L’intrusa finisce per innamorarsi del figlio adottivo del marito, il quale, consapevole della sua parte di colpa, finisce col perdonare il fallo della consorte.
Su questa vicenda un po’ torbida Cukor ha costruito un film che stasera ha raccolto dal foltissimo pubblico siciliano applausi e consensi.
A far cornice alla protagonista in occasione di questa anteprima italiana (il film ha esordito al recente festival berlinese) erano presenti Vittorio Gassman, Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Delia Scala, Madeleine Fischer e altri attori e attrici presenti a questa Rassegna.
Oltre, naturalmente, a Tenessee Williams che, pur non essendo l’autore del soggetto, poteva ravvisare nel lavoro cinematografico l’atmosfera di certe sue azioni drammatiche alle quali la vicenda sembra ispirarsi.
L’autore di “Un tram che si chiama desiderio” e di “Zoo di vetro” è un uomo oltre la quarantina, cordiale, semplice, un timido come lo definiscono la Magnani e gli intimi che lo frequentano ogni giorno.
«Sono felice di essere in Sicilia» ci ha detto lo scrittore. «Anche senza i ricordi classici e letterari, quest’isola così come è ha molte affinità con il panorama umano e sentimentale che sento nel cuore».
Williams è in vacanza per modo di dire, poiché ogni mattina lavora ad un suo dramma del quale, dice, non ha ancora trovato il titolo ed ha determinato la trama soltanto del primo atto.
Sorride come un fanciullo di queste sue vacanze mancate, egli che conosce così bene l’Italia per esserci venuto di frequente dal primo viaggio che risale al 1928, quando venne col nonno a vivere qualche mese sotto il nostro cielo.
Anche la Magnani non è qui che per una breve sosta che Renato Castellani le ha concesso perché venisse a ritirare personalmente il «Davide di Donatello» che le è stato assegnato come migliore interprete femminile di “Selvaggio è il vento” e che domani, in serata di chiusura di questa rassegna, l’on. Ariosto, sottosegretario allo spettacolo, le consegnerà solennemente.
A. N.
(Foto di copertina gentilmente concessa da “Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello”)