La Giostra del Saracino – Il Saladino risponde alle domande sul cinema che più sovente ricorrono sulla bocca di tutti e a quelle di carattere generale che gli vengono rivolte dai lettori
Che ne pensa di Anna Magnani? E’ vero che è cambiata dopo il suo soggiorno in America? (Graziano Sacchi, Napoli).
Anna Magnani non può cambiare; le grandi fiere della criniera cuprea le lambiscono le mani riconoscendola loro uguale. Ha insegnato la ribellione alle eroine del teatro greco che si accettavano l’ananke lamentandosi, ma senza dibattersi.
Anna lotta a viso aperto contro il peso della fatalità, specialmente quando non v’è alcuna speranza di vittoria; quando la vittoria è possibile non le interessa.
Creatura segreta, dà al pubblico un’immagine di sé facilmente riconoscibile ma non vera, una maschera dietro la quale resta ignorata, in una solitudine senza gioia.
Prima di lei la tragedia era un’immagine scolpita in un bassorilievo; l’ha tolta dal marmo, le ha dato carne, sangue e terribili accenti, ma ne è stata punita, ora non può più liberarsene. Porta Anna Magnani sotto la tunica, come l’ateniese portava la volpe che lo dilaniava.
Il Saladino, Novembre 1959