Alle domande che mi vengono rivolte credo che si possa dare una sola, unica risposta: la migliore scuola è il palcoscenico.
Secondo me bisogna che colui il quale vuol diventare attore abbia il coraggio di fare il generico; di cominciare da “la signora è servita”; di esordire insomma dal gradino più basso.
Questo tirocinio è utilissimo perché si compie davanti a un pubblico vero, a un pubblico che giudica senza riguardi. L’attore sente se gli spettatori lo seguono o non lo seguono, istintivamente si corregge, è costretto a studiarsi, impara. E impara anche osservando come si muovono e come parlano gli altri. Così si gettano le prime e le vere basi di un attore.
Confesso di parlare per esperienza personale, perché sono certa che se molti di coloro che si dedicano al cinema compissero questo tirocinio se ne vedrebbero ben presto i risultati visibili e sensibili.
La verità è che nessuno oggi ha il coraggio di guadagnare poco e di battere una strada faticosa e ingrata. Però è la sola che esista. Tutte le altre, scuole per attori comprese, non portano a nulla o danno scarsissimi risultati.
Anna Magnani
(tratto da «La signora è servita» intervista del 1953)